I misteri del Pentagramma

I misteri del PenI misteri del Pentagrammatagramma

Ancora oggi abbiamo scarse conoscenze in merito ai tempi e ai modi che regolavano la musica primitiva; di contro, quasi paradossalmente, alle numerose ipotesi espresse in proposito si contrappone una ricca serie di informazioni e documenti che riguardano l’aspetto magico della musica vista come prima espressione dell’universo creato.

Le origini di quest’arte sembrano connesse in maniera indissolubile con il concetto di comunicazione, un mezzo privilegiato per interagire con la divinità; questo concetto venne in seguito ampliato e profondamente esplorato dai filosofi greci che teorizzarono uno scenario comune, all’interno del quale musica e numeri si ponevano sullo stesso piano trovandosi in perfetta sinergia con il cosmo.
L’aspetto cosmologico della musica venne indagato da Pitagora; tale indagine portò all’elaborazioI misteri del Pentagrammane della teoria dell’Armonia delle Sfere, in base alla quale, in una scala musicale, i suoni stanno tra di loro in un preciso rapporto di tipo matematico; collegando quindi la musica alla matematica e conoscendo la Legge dei Numeri, si potrebbe giungere all’essenza del Tutto.
Da queste teorie e da questi studi (teoria del Principio Divino) i filosofi rinascimentali trassero in seguito il principio conosciuto come Harmonia Mundi.
L’universo sarebbe quindi una lunga, costante e immutabile nota musicale suonata all’infinito; su questo suono si armonizza tutto il creato e la vita stessa.
La tecnica che prevede il tentativo di accordarsi con il suono dell’universo è riscontrabile in tutti i movimenti magici e spirituali, all’interno dei quali ovvero in tutte quelle preghiere, cantilene o qualsiasi forma ritualistica che presentino un ben preciso e codificato modo di porsi rispetto alla modulazione della voce.
Risulta a questo punto molto più semplice intuire per quale motivo molti riti magici includano al loro interno quel particolare cantilenare, spesso formato da parole e frasi senza alcun senso apparente; si tratta in realtà di un aiuto attraverso il quale riuscire a modulare la voce in modo da tentare di riprodurre il suono che regola l’universo.
Allo stesso modo le espressioni “Potenza della Parola” o “Parole di Potenza” assumono un diverso significato, riconducibile al concetto espresso poco prima.
A rafforzare i concetti appena espressi intervengono gli stessi Testi Sacri, universalmente riconosciuti, all’interno dei quali, ad esempio, si parla espressamente del mondo creato attraverso il suono, oppure quando l’Evangelista Giovanni usa il termine Logos, termine tradotto come Verbo ma che, in realtà, indica il suono.
Le diverse tradizioni antiche non mancano comunque di riferimenti alla musica come espressione della divinità; Thot, ad esempio, costruì una lira a tre corde assegnando ad ognuna di esse un suono: con quello più alto creò l’estate, con il medio la primavera e con il basso l’inverno. Prajapati, Dio Vedico della creazione, aveva il corpo composto da tre suoni mistici e da questi derivarono il cielo, il mare e la terra; nel Buddismo, infine, il suono Aum o Om viene considerato come un “suono seminale”, poiché fu quello modulato dalla divinità per dare origine alla vita.
La musica, inoltre, ebbe uno stretto rapporto con l’Alchimia, un connubio così stretto che si era soliti associare gli strumenti musicali agli elementi, così come riportiamo di seguito.

TERRAI misteri del Pentagramma
Viola o Cornetto, di colore nero, come le Vergini Nere, simbolo di fertilità
ACQUA O LUNA
Cornamusa e Liuto (anche questo simbolo di fertilità per via della sua cassa che ricorda il grembo materno
FUOCO O SOLE
Strumenti a fiato e Arpa
ARIA
Tamburo, Organo
ETERE (QUINTESSENZA)
Arpa, spesso indicata come simbolo della divinità

 

Una breve cuI misteri del Pentagrammariosità per concludere: Platone, nelle sue due opere Timeo e Repubblica parla della musica mettendola in relazione con la scienza filosofica, anche se i vari riporti sottintendono spesso alle pratiche magiche.
Platone pensava che la musica fosse in grado di agire sull’uomo attraverso particolari melodie a loro volta strutturate su particolari scale; ribattezzò queste scale con il nome di Modi, associati a loro volta ai pianeti, ovvero seguendo le regole delle associazioni magico planetarie che sono parte integrante della Magia antica:

DORIO (SOLE)                                                                                        Scaccia il sonno
IPODORIO (LUNA)                                                                                Induce al sonno
FRIGIO (MARTE)                                                                                    Collerico, irascibile
IPOFRIGIO (MERCURIO)                                                                     Modo degli adulatori
LIDIO (GIOVE)                                                                                        Gioioso
IPOLIDIO (VENERE)                                                                             Benefico, femminile
MISSOLIDIO (SATURNO)                                                                    Melanconico
IPERMISSOLIDIO (STELLE FISSE)                                                    Bellezza ed armonia innate

Helios

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