Streghe vampiro delle Canarie

Streghe vampiro delle Canarie

 

Non esiste nella visione cosmica degli antichi abitanti delle isole canarie alcuna creatura, concetto o divinità che possa riunire tutti gli elementi che solitamente si attribuiscono ai vampiri; anche se vari spiriti maligni erano presenti nel mondo degli antichi aborigeni nessuno sembra tenere una connessione con questa mitica creatura, di certo non con la figura vampirica sofisticata che tanto interessa in questi ultimi tempi.

 

Una volta conquistato l’arcipelago ed iniziato il processo di indottrinamento cominciano ad emergere le prime notizie su queste creature della notte anche se in un contesto delimitato e che in gran parte sembrerebbe importato della stregoneria.
Tutti gli autori che si sono seriamente approcciati alla storia della stregoneria nelle canarie sono concordi nell’affermare che l’unione delle credenze e delle pratiche stregonesche ha una origine straniera frutto delle apporti dei coloni che arrivarono nell’arcipelago dopo la conquista.
Principalmente,andalusi,castellani e portoghesi cui si unirono superstizioni moresche.
Questo miscuglio di popoli e tradizioni fa sì che sia impossibile identificare apporti della tradizione dei guanci.
È in seno a questo tipo di stregoneria ed anche nei documenti del “santo ufficio” che compare il fenomeno dei bambini cui viene succhiato il sangue. Bisogna dire inoltre che l’inquisizione nelle canarie fù più tollerante che in altri luoghi tanto che non si parlò di stregoneria sino all’ anno 1529.
Nonostante questo, il“santo ufficio” istruirà alcuni processi dove l’accusata, sempre donna, si era comportata come autentica vampira ponendo fine alla vita di alcuni sfortunati bambini, o almeno questo è ciò di cui gli accusatori e le sfortunate accusate riconoscevano sotto tortura. Se qualcuno ha ben presente i sistemi di interrogatorio messi in atto dai zelanti monaci domenicani e non solo, si può ben pensare di confessare qualsiasi cosa. Lo storico Francìsco Fajardo Spìnola riferisce di 40 casi di bambini morti per stregoneria tra il secolo XVI e XVIII. Casi reali o meno, fu un richiamo talmente forte che la credenza nella sua esistenza prese talmente piede che perdurò per secoli, generando timori e mettendo in atto rituali per evitare i suoi crimini sino al XX secolo inoltrato.
Nel 1553 si registrarono nella città di “La Laguna” due casi nei quali le due accusate sono Ana Gonzales, portoghese e una donna di colore che si diceva avesse gli occhi incarnati come quelli di un cane.
Generalmente le donne accusate di vampirismo stregonesco non erano nè canarie né castigliane ma, come riferisce il succitato Spìnola, portoghesi, arabe o di colore.
Questo fatto del potere magico speciale che appartiene ad un popolo straniero, è un fatto osservato in molte culture e se nelle isole Canarie le streghe più potenti e dannose vengono da fuori dell’arcipelago, la stessa cosa successe alle streghe canarie a Cuba dove vennero conosciute come “le streghe isolane” e il cui potere è equiparabile a quello dei temuti stregoni africani (Angola per la precisione).
Gli antropologi discutono se questa forma di stregoneria vampirica in queste terre era una caratteristica esclusiva dello stregone africano o la condividevano con le streghe canarie.
Nei processi le accuse, quasi sempre, salvaguardavano l’anonimato degli accusatori e non esigevano prove così nei verbali si legge:
“ la tal dei tali, come madre che osserva, come l’accusata succhiava il sangue di sua figlia dall’ombelico e che lei non aveva la forza per opporsi”.

La descrizione che l’accusata rilascia sotto tortura del suo presunto atto vampirico seguirà uno schema che poi si ripeterà nei secoli seguenti.
Questo è un esempio: ”Alla mezzanotte più o meno, con porte e finestre serrate ma con l’aiuto del demonio, l’accusata succhia il sangue del bambino, mentre la madre non può intervenire e prega la strega di non far male al piccolo; non è dato sapere se per un malefico influsso o se per qualche strana sostanza i genitori cadevano in uno strano stato di torpore.
Come segnalato la credenza e il timore per questi atti continuò sino al XX secolo e furono oggetto di
investigazione anche di medici come Juan Bethencourt Alfonso, il quale raccolse molto materiale su come prosperavano le streghe succhia sangue nell’ immaginario popolare.

In primo luogo si diceva che le streghe potevano succhiare il sangue dei bambini solo se non fossero stati battezzati cosi chè si mettevano in atto alcune pratiche apotropaiche, come tenere accese le luci della casa fino al battesimo, si mettevano rosari sopra il letto e forbici aperte dietro la porta di casa, bruciare rami di rosmarino come il chiamarsi ”Maria” sembrava potesse respingere gli attacchi delle malvage creature della notte. Il popolo credeva che il Battesimo fosse ciò che finalmente proteggeva i nuovi nati, il momento più pericoloso era proprio il giorno e la notte stessa di questo avvenimento si diceva che le streghe si sentivano attratte dagli oli santi usati nella cerimonia quindi i genitori dovevano vigilare in modo speciale la casa durante tale notte.
Non si conoscono casi di giovani o adulti vampirizzati quindi si è portati a credere che questo fenomeno sia riferito al periodo infantile, ciò ha portato vari studiosi a pensare dando continuità ad argomenti esposti dal secolo XVI che sia l’origine di una interpretazione magica di casi di morte sospette come di asfissie accidentali provocate dai genitori durante la notte.
Nonostante ciò conviene comunque riferirsi ancora alla esperta opinione del Fajardo per notare la provvisionalità di questa interpretazione: ”Qualsiasi fosse la causa delle morti, ratti, malattie infantili, epidemie, la vivacità e la precisione di alcune descrizioni e la coincidenza dei testimoni non lasciano alcun dubbio che i cadaveri dei piccoli presentavano macchie o strane ferite.
Le vittime apparivano morte vicino alle madri con alcuni segni sul corpo e senza una goccia di sangue, senza che nessuno durante la notte avesse percepito nulla di strano.poche volte si parla di ferite aperte, generalmente si descrivono arrossamenti sul collo, ventre, braccia.
Oltre a questo tipo di strega si fà riferimento anche ad un altra figura mitica di cui esistono meno riferimenti ed ora rimane difficile valutare se sia l’evoluzione della strega vampiro.

Si trattava di personaggi di aspetto peculiare che si assicurava vagassero per certi anfratti, specialmente nella Valle de La Orotava il loro ricordo si mantenne vivo sino agli anni settanta del secolo passato come babau per i più piccoli quando si mostravano disubbidienti o capricciosi.Tali individui vestivano di nero e avevano il viso
pallido, capelli biancastri e una certa apparenza
nordica (alieni?) venivano sempre osservati in
compagnia di altri appartenenti alla propria specie ed anche se infondevano un profondo rispetto, la memoria popolare non fa riferimento ad alcun caso di minaccia o aggressione da parte degli stessi.

Vikzhenon

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